Il cancro è una malattia oggi molto frequente, ma che era già nota nell’antichità: per esempio, tra gli antichi Egizi erano frequenti i sarcomi ossei, e rari i carcinomi, perché i primi colpivano soprattutto i giovani (nell’antico Egitto la vita media era di 22 anni!) mentre oggi, con una vita media intorno agli 80 anni, prevalgono i tumori degli anziani vale a dire i carcinomi. Nei paesi industrializzati, circa 1/3 dei decessi sono dovuti al cancro, mentre un secolo fa erano meno del 5%, ed è probabile che in trend continuerà vista la costante diminuzione delle malattie cardiovascolari che tuttora rappresentano circa la metà dei decessi.
Il cancro è una malattia a genesi multifattoriale, con un comportamento estremamente diverso a seconda del tipo istologico e della sede: ad esempio un tumore benigno in altre sedi, può portare a morte il paziente se è localizzato nel cervello, vale a dire in un organo che non può espandersi perché contenuto nella scatola cranica.
Quindi il cancro è un’entità sfuggente, non sempre ben definibile, che dovrà essere affrontata in tutti i suoi aspetti, che facilmente possono cambiare all’altro.
Inoltre, poiché sono molti e diversi gli attori coinvolti (anatomo-patologo, oncologo, laboratorista, medico di medicina generale, geriatra, paziente e psico-oncologo) è abbastanza comune che si abbiano opinioni e comportamenti diversi.