L'Istituto


L’Associazione Culturale IBTG Scuola Gestalt di Torino (già Istituto di Bioenergetica e Terapia della Gestalt) opera da trent’anni nel campo della Psicologia e della Psicoterapia con l’intento di migliorare le relazioni fra l’individuo, il gruppo e l’ambiente, sostenendo i valori umani e una visione della vita più rispondente alle necessità di autenticità e comunicazione.

Proponiamo percorsi formativi per figure professionali quali:


Studenti di Psicologia

Psicologi e Medici

Psicoterapeuti

IL COLLOQUIO CLINICO PSICOLOGICO:
FORMAZIONE PRATICA

Diventare psicologi significa avere in mano una professione che ad oggi sembra non offrire gli strumenti necessari per iniziare a lavorare come funzione di supporto nelle relazioni di aiuto. In realtà non è così: occorre esplicitare gli strumenti imparati durante i corsi universitari e farli diventare propri, ovvero fare esperienza della teoria. In questo corso professionalizzante ci proponiamo questo: recuperare gli strumenti necessari ad affrontare un colloquio clinico di sostegno e permettere ai partecipanti di praticarlo, attraverso role-play e sedute dal vivo con i partecipanti del corso.

PERCORSO
Affronteremo nel dettaglio alcuni temi, inseriti nella cornice teorica della terapia della Gestalt e li tradurremo in esperienze pratiche guidate e sotto supervisione dei docenti.
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Lo staff organizzativo e didattico


Siamo uno staff formato da didatti e allievi didatti che si riconoscono nel modello formativo dell’istituto nonchè nell’approccio della terapia della gestalt.
Lo staff è composto da professionisti che si sono formati e continuano a sviluppare un modello teorico e pratico di intervento anche su specifici temi, quali: l’intervento in età evolutiva, la dimensione della sessualità, l’intervento terapeutico centrato sul corpo, la psicopatologia gestaltica, il lavoro di co-conduzione.
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Titoli Istituzionali


Riconoscimento dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Con D.M. 29.1.02 G.U. n°42 19.2.02

Accreditamento da parte del Ministero della Salute Per i corsi ECM-Educazione Continua in Medicina l’Istituto è istituzionalmente accreditato come agenzia formativa presso il Ministero della Salute .

Associati alla CONSAP (Conferenza delle Scuole e Associazioni di Psicoterapia)


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La Gestalt ha radici nella filosofia fenomenologica ed esistenziale e nella Teoria della Gestalt, ma non appartiene né alla psicologia né alla filosofia, bensì all’arte dello stare in relazione.

IN EVIDENZA

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GESTALT CHAIRWORK
Autore: Scuola Psicoterapia Gestalt 26 gen, 2024
Il lavoro sulle sedie, in inglese detto chairwork, non è una tecnica, ma è innanzitutto un'arte figurativa, volta ad accrescere la consapevolezza e a lavorare su emozioni conflittuali o negate.
07 mar, 2022
Le rivoluzioni sessuali hanno cercato di “liberare" la sessualità dai controlli delle chiese, degli stati, delle famiglie, delle culture dominanti. Rendere cioè la sessualità un fenomeno relazionale libera di autoregolarsi all’interno di una relazione paritaria finalizzata al piacere, alla soddisfazione e alla cura reciproca. Abbiamo visto che questo obiettivo non è stato ancora raggiunto, neanche nei paesi a cultura eurocentrica, ma la direzione è condivisa, almeno a livello teorico, da fette di popolazione sempre più ampie. Quello che però non si è ancora fatto è “metaforizzare” i genitali. Considerare cioè i genitali non più solo come organi copulatori, da utilizzare solo nel momento che si decide di avere un rapporto genitale, ma come centro organismico di una spinta verso il mondo, verso la vita, basata sul piacere, la soddisfazione e la cura reciproca. Questa metaforizzazione in realtà esiste già, ma solo per i testicoli dell’uomo che nella cultura patriarcale sono diventati simbolo di coraggio, forza e determinazione. “Tirare fuori le palle”; “Ha le palle di ferro”; “Non ha le palle”, sono tipiche espressioni per indicare coraggio, forza e codardia. Ma in queste metafore non esiste il piacere, non esiste la soddisfazione e non esiste la cura. Le palle dell’uomo diventano simbolo di dominanza. Sulla donna in primis, ma anche di un uomo su un’altro uomo che non soddisfi i criteri di coraggio, forza e dominanza del patriarcato. La sessualità vuole l’unione, il piacere, la cura reciproca, la creatività. Richiede una competenza ancora inconsueta: imparare a radicarsi nei genitali, trovare in questo contatto intracorporeo il sostegno per portare/cercare nel mondo unione, piacere e cura. La bioenergetica ci ha insegnato il radicamento attraverso i piedi, metafora delle radici che ci collegano alla terra. Il cuore è il centro dell'amore. I denti sostengono la masticazione critica di concetti ed esperienze (Perls, 1942). E così via per moltissimi organi, eccetto per l'apparato sessuale che viene metaforizzato solo per esprimere la dominanza maschile della cultura patriarcale ("Mi hai rotto i .. Sei una testa di .. " ecc.). Respirare nei propri genitali, imparare a sentirli, ad appoggiarsi ad essi all’interno di una cultura di rispetto, cura e piacere reciproco è la prossima tappa della rivoluzione sessuale. Nelle scuole vuol dire promuovere esperienze attraverso cui bambini e bambine imparino a conoscersi e non vergognarsi dei genitali, a tenerli nascosti o, al contrario, esibirli per provocare o disprezzare l’altr*. Vuol dire iniziare a nominarli e invitare i bambini a descrivere come sono fatti, toccandosi. Questo non vuol dire invitarli a masturbarsi in classe, è proprio questa l’ignoranza che dobbiamo superare: quella di identificare gli organi genitali esclusivamente con la funzione della masturbazione o copulazione, in una visione in cui la sessualità è appiattita alla scarica genitale ed è scollegata dalle relazioni.
Autore: Trade SE 14 lug, 2021
Autore: Trade SE 16 apr, 2021
A proposito di psicoterapia online con i bambini… Siamo tutti più che consapevoli di trovarci, a causa del COVID-19, in una crisi globale senza precedenti. Come psicoterapeuta infantile, specializzata nella terapia a indirizzo Gestalt, facc io uso del modello di Violet Oaklander e desidero riflettere e condividere i miei pensieri sull’utilizzo di tale modello con i bambini e le loro famiglie in questo momento particolare di distanziamento sociale e terapia virtuale. Ho avuto il privilegio di condividere questo modello in Italia con molti talentuosi e meravigliosi psicoterapeuti infantili e adolescenziali che conosco da sette anni ed il mio cuore è con loro e con i bambini affidati alle loro cure. Questo articolo presenta un caso esemplificativo per definire, spiegare ed illustrare l’uso del modello Oaklander, in una seduta telefonica o virtuale, e l’utilizzo della tecnologia per osservare il lavoro proiettivo del bambino. Nella prima parte vengono introdotti i concetti di base del modello, incluse brevi illustrazioni delle strategie adottate dai bambini per fare fronte alle situazioni e le risposte terapeutiche; vengono inoltre offerte alcune indicazioni per le sedute telefoniche o virtuali. Nella seconda parte il caso di “Mary” di dieci anni illustra come le tecnologie a disposizione e le tecniche Oaklander classiche - pratiche e proiettive - potrebbero essere utilizzate in circostanze straordinarie. Ringrazio Mary e la sua famiglia per avermi gentilmente permesso di utilizzare gli appunti delle sue sedute, le parole, i disegni e altro materiale per illustrare l’uso del modello Oaklander in un periodo di crisi. Nell’ultima parte l’articolo suggerisce attività da implementare in incontri successivi. Il titolo dell’articolo “Just for now” (Solo per adesso) immediatamente suggerisce una via per inquadrare la terapia in questo momento. Ricorda agli psicoterapeuti e alle famiglie che dovremmo sposare obiettivi dettati dalla crisi a interventi che rinforzino il senso di sé e di resilienza dei bambini e che dovremmo postporre qualunque altro tipo di lavoro in profondità per aiutarli a rispondere alla situazione presente –il compito più rilevante ed ambizioso che abbiamo. PSICOTERAPIA ONLINE CON I BAMBINI Il rapporto psicoterapeuta-bambino Il rapporto tra lo psicoterapeuta ed il bambino durante i periodi particolarmente stressanti è di fondamentale importanza. Affinché tale rapporto rimanga genuino, spiegate ai bambini cosa sta succedendo utilizzando termini appropriati al loro livello di sviluppo. Ciò significa assicurarsi che le informazioni che vengono fornite siano direttamente applicabili alla loro salute e sicurezza e adeguate al loro livello di maturità. Come primo passo chiedete ai genitori cosa i bambini hanno già sentito in famiglia, dalla televisione o al di fuori della famiglia: non date per scontato che i bambini abbiano capito quello che hanno ascoltato. È possibile che abbiano incamerato solamente l’aspetto stressante ma che siano confusi sugli eventi e sull’impatto che possono avere sulla loro vita. Così sarete in grado di informarli in una maniera a loro intelligibile e che supporta la loro resilienza. PSICOTERAPIA ONLINE CON I BAMBINI Maggiori difficoltà di contatto Il termine contatto nella Gestalt si riferisce alla capacità del cliente di essere presente – di saper utilizzare le abilità fisiche, emotive ed intellettuali per connettersi nel presente con se stessi e l’altro. È chiaro che le limitazioni alla nostra presenza fisica durante la seduta creino delle difficoltà uniche. Certamente le sedute possono essere accorciate per conciliare una minore capacità di concentrazione dei bambini quando ci vedono attraverso uno schermo. È opportuno che uno dei genitori partecipi al lavoro con il bambino perché la sua presenza potrebbe aumentare il livello di attenzione del bambino. Per esempio alla seduta con Mary, illustrata più avanti, hanno partecipato la mamma e, brevemente, un fratello. PSICOTERAPIA ONLINE CON I BAMBINI IN TEMPO DI CRISI Egocentrismo: evitiamo i sensi di colpa I bambini in fase di sviluppo sono tipicamente egocentrici e tendono a ritenersi responsabili delle disgrazie – se non di una pandemia globale forse per certi aspetti di essa. Se un familiare o un insegnante si ammala, potrebbero sentirsi responsabili per non essersi sufficientemente lavati le mani. Comunica al bambino che non è colpa sua ed incoraggia i genitori a fare lo stesso. PSICOTERAPIA ONLINE CON I BAMBINI Rendere prioritari i compiti terapeutici Durante questo periodo di crisi ristruttura il tuo lavoro con la famiglia dando priorità alle prime necessità al fine di armonizzare il più possibile la logistica giornaliera dalla famiglia ed il lavoro da svolgere. Oltre a lavorare con il bambino, sii disponibile ad aiutare la famiglia a formulare un piano operativo da utilizzare durante la crisi. Ricorda alla famiglia di metter da parte “solo per adesso” beghe e questioni personali. Oltre al COVID-19, una famiglia si può trovare ad affrontare altre problematiche come un divorzio, la perdita di una persona cara o altro trauma. In aggiunta potrebbero esserci conseguenze emotive ed economiche dovute alla perdita del lavoro, la chiusura della scuola o di altre attività. Quando possibile, incoraggia le famiglie a concentrarsi nel superare la crisi del momento senza scombussolare le relazioni interpersonali e la vita di tutti i giorni. IL PROBLEMA MANIFESTO ED I NECESSARI AGGIUSTAMENTI La risposta appropriata ad un momento di crisi potrebbe significare di mettere da parte “solo per adesso” l’obiettivo terapeutico del trattamento del problema manifesto, così da poter aiutare il bambino e la famiglia a gestire le nuove problematiche causate dalla situazione corrente. È chiaro che il problema con il quale il bambino si è presentato sarà un fattore rilevante nella maniera in cui il bambino reagirà alla crisi. Durante un periodo di crisi, è possibile che problemi differenti si manifestino in maniera differente, per esempio: Ansia: si può manifestare come eccessiva preoccupazione che prende il sopravvento su qualunque altra attività Disturbi ossessivo-compulsivi: le indicazioni di lavarsi le mani con frequenza e di pulire bene le superfici possono inasprire pratiche sanitarie già applicate in maniera rigorosa Depressione: può portare al rinchiudersi in se stessi, isolarsi o ad episodi di rabbia Rifiuto della realtà: può incoraggiare la mancanza di attenzione perché “è tutta una esagerazione”, “mi sento bene”, “mi lavo le mani quindi non mi posso prendere il virus o passarlo ad altri” Rabbia: può sfociare in frasi tipo “non è giusto”,”odio quello che sta succedendo” Puoi gestire ogni tipo di reazione innanzitutto validando tutti gli stili di risposta – ognuno è sotto stress. IL COMPORTAMENTO DEI BAMBINI DURANTE PERIODI TRAUMATICI E DI STRESS È IL LORO MEZZO PER CERCARE DI SODDISFARE I LORO BISOGNI Se valuti le loro risposte individuali in base ai loro bisogni individuali, puoi fornire loro maniere più specifiche ed appropriate per affrontare la situazione. Durante un periodo di crisi i genitori spesso credono di non essere in grado di confrontarsi emotivamente con le manifestazioni di preoccupazione e risentimento dei loro figli. Per aiutarli, istruiscili su come programmare delle sedute a tempo, da 1 a 5 minuti, dove esternare le proprie difficoltà affinché i bambini possano lasciarsi andare e le costanti esplosioni vengano limitate. È necessario che i genitori rispettino le seguenti regole: Limitati ad ascoltare: niente interruzioni e discussioni riguardo agli argomenti Quando il tempo riservato è finito, passare a quanto di altro i genitori, possibilmente con il tuo aiuto, hanno programmato Quando le preoccupazioni emergono al di fuori delle sedute a tempo, prenderne nota e affrontarle nella seduta a tempo successiva PSICOTERAPIA ONLINE CON I BAMBINI IN TEMPO DI CRISI Risposta terapeutica agli stati di ansia Riconosci la preoccupazione o La pandemia genera ansia per tutti! Programma una seduta giornaliera a tempo sui motivi di preoccupazione Tieni a mente che spesso i bambini ansiosi beneficiano dell’opportunità di esprimere la loro aggressività o Insieme ai genitori compila una lista di ciò che è possibile lasciar fare in casa I bambini possono strappare una rivista, sbattere i piedi per terra, fare esercizio seguendo un video, prendere a pugni un cuscino, ecc. In base alla lista di attività permesse, aiuta i bambini a compilare una loro lista di attività preferite da fare in casa Risposta terapeutica ai disturbi ossessivo-compulsivi Riconosci la necessità di igiene e di sentirsi puliti Ripassa con i bambini le linee guida dell’Istituto Superiore della Sanità, la lista delle provviste tenute in casa e di come mettere in pratica le linee guida suggerite Quando il bambino sente di dover fare “di più”, rassicuralo e ricordagli delle precauzioni suggerite che sono state prese e poi procedi a quanto previsto dal programma giornaliero Segui le stesse linee guida utilizzate per la risposta agli stati di ansia Risposta terapeutica alla depressione Prioritizza il trattamento dell’immediato per migliorare il sentirsi bene “solo per adesso” o Posticipa il trattamento di problematiche più radicate Programma una seduta sul cosa preoccupa ed includi argomenti come sentirsi tristi e senza speranza Programma una seduta di lamentela per permettere ed incoraggiare il bambino ad esprimere la sua rabbia Segui un programma o Incoraggia tutti i membri della famiglia ad alzarsi la mattina, a vestirsi normalmente e a seguire la normale routine della casa Risposta terapeutica al rifiuto della realtà Ricorda che il rifiuto della realtà è una forma di resistenza ed un importante meccanismo per far fronte a situazioni di stress e trauma intensi Rispetta questo bisogno del bambino e segui le necessarie linee guida riguardo alla salute e alla sicurezza senza eccessive spiegazioni Ricorda che i bambini non hanno bisogno di sapere tutto quello che un adulto deve sapere riguardo alla crisi che si sta vivendo Risposta terapeutica alla rabbia Ricorda che per i bambini la rabbia e l’aggressività sono emozioni legittime ed importanti da provare ed esprimere, specialmente durante momenti di crisi Fai presente ai genitori che, come altre reazioni, la rabbia è un mezzo attraverso il quale i bambini cercano di soddisfare le proprie necessità mentre elaborano stress e paura Riconosci la loro rabbia o “So che tu sei arrabbiato con il COVID-19! o con me, o…” Programma una seduta di lamentela senza interruzioni Compila una lista di azioni permesse per esprimere rabbia: prendere a pugni un cuscino, strappare una rivista, andare in un’altra stanza per urlare, ecc. Alcuni suggerimenti per la gestione delle espressioni di rabbia La paura suscitata dal COVID-19 genera probabilmente tensione all’interno del nucleo familiare. È possibile quindi che i genitori tollerino ancor meno le forti emozioni espresse dai loro figli. Il riconoscimento e la legittimazione da parte dello psicoterapeuta delle manifestazioni di rabbia ed il suo aiuto ai bambini ed agli altri membri della famiglia nell’esprimerla permette ad ognuno di sentirsi considerato. Aiutare le famiglie a stabilire limiti per rassicurare i bambini Gli psicoterapeuti ed i genitori vogliono alleviare il dolore che i bambini provano nei momenti difficili. Ricorda ai genitori che i bambini si sentono più al sicuro quando sono soggetti a limiti e confini appropriati. Incoraggia le famiglie a mettere per iscritto il programma della routine della casa, specialmente in momenti così inusuali. Inoltre, assicurati di includere aspetti importanti per lo sviluppo dei bambini: Preparare e mangiare cibi salutari Attività fisica Lavori in casa Compiti Tempo passato con la famiglia Tempo dedicato alla socializzazione (solo online per il momento) Attività che danno ai bambini un senso di finalità. Per esempio Mary ha ripulito il suo armadio di giocattoli da donare ad una associazione caritatevole per bambini Cose divertenti da fare Puoi incoraggiare i bambini e le loro famiglie a documentare con foto e disegni come seguono il loro programma così come hanno fatto Mary e la sua famiglia. Utilizzare le polarità Un periodo di crisi suscita emozioni estreme, prevalentemente negative. Questi sentimenti negativi onnicomprensivi possono sopraffare i bambini e le loro famiglie. Mostrare sensibilità verso sentimenti polarizzati verso se stessi “sono buono/sono cattivo” -che si contrappongono- può facilitare l’espressione di sentimenti di paura, rabbia e tristezza equilibrandoli con ricordi di momenti felici. Questo approccio equilibratore aiuta a cambiare la loro prospettiva e a ridurre lo stress. Suggerimenti per sedute telefoniche od online Non farti spaventare da questo formato! Ricorda che la maggior parte dei bambini di tutte le età hanno una buona dimestichezza con le tecnologie, sono a loro agio ad impararne di nuove ed abituati ad interagire con familiari e amici attraverso FaceTime o simili. Preparazione Poiché non sarai nel tuo studio con tutte le tue risorse a disposizione, è importante prepararsi in anticipo. Ho comunicato a Mary e a sua mamma-con sufficiente preavviso- di preparare pennarelli, fogli di carta, riviste, libri e di avere a portata di mano il telefono della mamma per poter fare fotografie durante la seduta. Inoltre, i genitori devono garantire al loro bambino o adolescente uno spazio privato e tranquillo per lo svolgimento della seduta virtuale. Durante questo periodo di crisi, tutta la famiglia è a casa e la flessibilità è necessaria. Per esempio, la sorella maggiore di Mary, presente per una parte della seduta, è uscita quando Mary glielo ha chiesto così da poter compilare da sola la sua “lista di preoccupazioni”. Modulare la seduta Nella modalità virtuale è più difficile valutare il livello di contatto ovvero la capacità del cliente di essere presente. Per questo è importante tenere a mente possibili attività alternative che suscitino interesse nel caso il bambino perdesse interesse o completasse le attività proposte più velocemente del previsto. Con Mary ho scelto di farle fare all’inizio della seduta tre disegni, attività che richiede una maggiore applicazione della più semplice selezione di immagini, e sono poi passata proprio alla selezione di immagini per la parte della seduta dedicate alla “felicità“. Questo passaggio è stato programmato per prevenire che si stancasse di disegnare e per mantenere interesse durante il lavoro di contrapposizione. Se avessi notato stanchezza da parte sua durante le attività, le avrei chiesto di trovare giocattoli od oggetti legati ai suoi ricordi. Preparati ad accorciare la durata della seduta se il bambino o l’adolescente perde interesse con questo formato. Quando possibile concludi con una nota positiva una seduta ridotta sottolineando i risultati ottenuti dal cliente. Includere i genitori se possono aiutare con le “transizioni” Mary ha un ottimo rapporto con la mamma e per questo ho deciso di invitarla a partecipare alla prima seduta virtuale che è andata molto bene. Ciò mi permetterà di poter fare le prossime sedute solo con Mary. Nelle prossime settimane, documenterò sedute con adolescenti che, come si sarebbe potuto prevedere, si sono trovati perfettamente a loro agio con il formato virtuale e senza la presenza dei loro genitori. Utilizzare la casa come una risorsa Questa crisi offre agli psicoterapeuti che vedono i bambini prevalentemente in clinica, a scuola o presso il loro studio, l’opportunità di utilizzare la casa dei clienti come una vera e propria risorsa. Chiedigli di mostrarti la loro casa, di presentarti il loro animale domestico, i loro fratelli e/o sorelle, altri membri del nucleo familiare, oggetti o luoghi speciali. Questa visita virtuale ti permetterà di utilizzare i loro sensi: 1. Quali sono i suoni della casa che preferiscono? E quelli che gli piacciono di meno? Possono dirteli, scriverli o anche riprodurli per te: a. L’abbaiare del cane, le grida dei fratelli, il traffico, la musica o il rumore della cucina quando si prepara da mangiare sono i suoni più comuni che vengono riportati. b. Lavora sugli aggettivi: come sono questi suoni? Rumorosi, quieti, musicali, soffusi, rilassanti, irritanti? 2. Cosa si vede nella loro casa, le cose o i luoghi più comuni, quelli che preferiscono e quelli che gli piacciono di meno. a. Possono farti fare di nuovo una visita virtuale, magari della loro stanza o del loro spazio preferito. b. Impegnati ad aumentare la loro espressività nel descrivere la loro stanza o il loro spazio preferito sia a parole che scrivendo: è un posto accogliente, fresco, tranquillo, privato, piccolo, grande, rilassante, eccitante? Segui le stesse linee guida per il tatto, l’olfatto ed il gusto. 3. Quali sono le cose più comuni da toccare in casa, quelle che preferiscono e quelle che gli piacciono di meno 4. Quali sono gli odori più comuni in casa, quelli che preferiscono e quelli che gli piacciono di meno 5. Quali sono i gusti più comuni, quelli che preferiscono e quelli che gli piacciono di meno Mary Mary ha dieci anni e le strategie che ha messo in atto in questo periodo di crisi sono diventate un po’ ossessive. Eccessiva attenzione nel lavarsi le mani Preoccupazione riguardo alla pulizia delle maniglie delle porte Divieto agli altri di toccare le sue cose ed i suoi giocattoli Durante la seduta ed in risposta all’intensità della crisi che stiamo tutti vivendo, ho adottato di proposito un tono leggero. Ho incluso passaggi progressivi orientati a trovare una soluzione, come per esempio compilare una lista di cose fonte di preoccupazione o una mini seduta casalinga dove esprimere le proprie lamentele; tutto ciò per permetterle di esprimere le sue preoccupazioni ed identificare i passaggi da fare per accendere emozioni positive. Ho anche incoraggiato Mary a compilare un programma per organizzare il suo tempo a casa e che includesse attività fisica, compiti specifici, socializzazione e aiuto agli altri. La lista delle preoccupazioni di Mary Coronavirus Scuola virtuale Non poter fare il mio spettacolo La cancellazione delle mie classi di corsa e danza Il programma di Mary Attività fisica Progetto con finalità Cari amici, ho 10 anni e vivo a LA. Volevo condividere con voi alcuni giochi e giocattoli con cui voi e la vostra famiglia potete giocare. Spero che vi piaccia.* Cordiali saluti, Mary P.S. Spero che troviate un posto sicuro e tranquilo dove stare. P.P.S Spero che non prendiate il chronavirus. Cordiali saluti, Mary *NB: Gli errori di ortografia e grammatica sono dovuti alla giovane età di Mary. Abbiamo scelto di non correggerli per riportare fedelmente quello che ha scritto. La lista delle cose che a Mary piace fare Colorare tra le righine Guardare la tv Leggere Giocare con il cane Battere mia mamma ai giochi da tavola Costruire giochi Giocare con i giochi Usare le polarità Il professore Peter Mortola della Lewis and Clark University e autore del libro “Window Frames”, notò che atti di generosità come quello fatto da Mary regalando i suoi giocattoli ad altri bambini rappresentano utilmente l’opposto della separazione sociale imposta da questa crisi. Mary ha quindi potuto rendersi conto che attraverso la sua scelta di condividere i suoi giocattoli, poteva contobilanciare il malessere provocato dell’isolamento forzato. Gli esercizi di proiezione mi hanno permesso di utilizzare le polarità rilevate e di ottenere il medesimo effetto. Esercizi di proiezione Attraverso FaceTime, ho chiesto a Mary di fare tre disegni e poi ho chiesto a lei e a sua madre di mandarmeli attraverso la posta elettronica: Un ricordo di sentirsi preoccupata più di un anno fa Un ricordo di sentirsi preoccupata un anno fa Un ricordo di sentirsi preoccupata nel mese scorso Poi le ho chiesto di classificare i ricordi da lei scelti in base alle emozioni suscitate. Infine le ho chiesto di spiegarmi come fosse arrivata a tale ordine. Lo scopo di chiedere a Mary di fare i tre designi, ordinarli in una classifica e spiegarli, era di darle l’opportunità di connettersi con tempi passati quando aveva provato emozioni simili a quelle di adesso. Lei e sua mamma hanno deciso per una maggiore chiarezza di dare un nome a ciascun ricordo. Il risultato ottenuto è che Mary si è potuta rendere conto che le emozioni provate non sono sconosciute e che ci ha già convissuto. Chiederle di scegliere quali momenti di paura e di felicità lei disegnasse le ha permesso di esprimere e rinforzare il senso di sé, uno degli obiettivi terapeutici del modello Oaklander. Disegno 1 “Io mentre mi operano al cuore quando avevo 3 anni” Disegno 2 “Questo è nel 2019 quando le persone non erano gentili con me” Disegno 3 “Persone con Corona Virus” Ho quindi chiesto a Mary di ordinare i disegni in base all’intensità delle emozioni suscitate, dalla più forte alla più mite. Il disegno che raffigurava la sua operazione al cuore è quello che la toccava di più, il disegno del Corona Virus era al secondo posto e al terzo quello delle persone che non erano gentili con lei. Quando le ho chiesto perché avesse scelto quell’ordine, mi ha risposto: Perché fa veramente paura avere un’operazione e avere qualcosa di strano nel tuo corpo. E non è molto regolare. La maggior parte delle persone non ce l’ha. Da quel momento in poi ho sempre avuto paura delle iniezioni. Hanno dovuto inserire un ago dentro di me. Da quel momento in poi sono stata terrorizzata. La mamma di Mary era sorpresa che Mary avesse emozioni più forti riguardo all’operazione al cuore piuttosto che al COVID-19, la causa dello stress attuale. La classifica stilata da Mary esemplifica il valore di offrire ai bambini l’opportunità di esprimere il loro punto di vista senza il disturbo creato dal punto di vista di un adulto. L’indicazione per gli psicoterapeuti è di non presupporre che ciò che è prioritario nelle nostre menti lo sia anche in quelle dei bambini. Di seguito ho chiesto a Mary di scegliere tre immagini che rappresentassero il polo opposto delle emozioni negative espresse; quindi ricordi di momenti felici negli stessi periodi di tempo. Mary e la mamma mi hanno inviato via email queste immagini. Immagine 1 “Sentirsi felice quando è arrivato il cane Bubba quando Mary aveva 8 anni” Immagine 2 “Sentirsi felice quando Mary ha imparato a risolvere il cubo di Rubik” Immagine 3 “Sentirsi felice quando Mary ha interpretato il personaggio di Yenta in Fiddler on the Roof (Il Violinista sul tetto)” Alla richiesta di ordinare le immagini in base alle emozioni che le avevano suscitato, Mary ha indicato l’arrivo del cane come l’emozione più forte, interpretare Yenta come seconda e risolvere il cubo di Rubik come terza. Ho chiesto a Mary cosa pensasse dei due esercizi. Mi ha detto: Ho pensato che puoi passare dall’essere preoccupato all’essere felice – non sai mai, potresti essere felice o triste. Se stai facendo qualcosa che ti piace, non sai quello che potrebbe succedere. Potrebbe cancellarsi. Inoltre le ho chiesto se avesse notato delle differenze nei suoi pensieri o nei suoi stati d’animo mentre lavorava su entrambe le emozioni. Mi ha risposto: Mi sono sentita uguale per entrambe. Riflessioni sulla seduta Questo esempio di seduta illustra una maniera di utilizzare il modello Oaklander in un periodo di crisi. Ha aiutato Mary ad identificare e focalizzare le emozioni suscitate dalle cause dello stress attuale. Le ha permesso di contestualizzare entrambe le emozioni provate e la sua esperienza della polarità dei momenti di felicità nel passato, con il risultato di ricordarle che il suo essere preoccupata è “solo per adesso”. Mary ha imparato che è possibile, anche nel pieno di una crisi, provare momenti di gioia e altre emozioni positive. È sembrato anche che, una volta che i ricordi venivano visti attraverso la prospettiva del presente, abbia provato l’esperienza di elaborare con le stesse emozioni ricordi negativi e positivi. Suggerimenti per le sedute Chiedi al cliente di immaginare un luogo al sicuro, di disegnarlo e descriverlo. Quando il mondo esterno è diventato fonte di incertezza e di pericolo, è infatti di primaria importanza saper immaginare un luogo sicuro all’interno Aiuta il bambino ad identificare e connettere le emozioni con il proprio corpo: “Dove senti la preoccupazione? Che aspetto ha? Disegnala, impersonala e descrivi te stesso come quell’emozione”. Proponi esercizi di rilassamento come visualizzare immagini che suscitano sensazioni di benessere e rilassano la mente ed il corpo. Ci sono molte applicazioni disponibili che sono adatte ai bambini. Utilizza un collage. Seleziona un tema se vuoi, scegli le immagini da ritagliare dalle riviste, assemblale e incollale su un grande foglio di carta o di cartone. Incoraggia il bambino a descriverti il collage e a vederlo come l’espressione del significato che lui gli ha dato.
Autore: Trade SE 01 apr, 2021
Il seguente articolo è una breve descrizione schematica del processo terapeutico: 1. Stabilire la relazione terapeutica L’importante che il bambino il terapeuta spendono del tempo per conoscersi l’un l’altro. Questo è il tempo per costruire un senso di sicurezza, di fiducia e per stabilire limiti e confini. Senza il filo conduttore della relazione, non molto può accadere. 2. Contatto Il contatto coinvolge l’abilità di essere pienamente presenti nella relazione. Quando un bambino ha difficoltà a stare in contatto il fuoco della terapia e di aiutare il bambino a sviluppare le abilità di sostenere il contatto. Il contatto è stabilito e valutato ad ogni seduta.le resistenze, la rottura del contatto, devono essere onorate rispettate come il modo del bambino di affrontare ciò che lo spaventa e lo ferisce. 3. Le funzioni del contatto Le funzioni del contatto includono l’uso dei sensi (il tocco, la vista, l’udito, l’olfatto e il gusto), l’uso consapevole del corpo, l’espressione emotiva, il linguaggio e il pensiero. I bambini ansiosi e preoccupati tendono a restringere inibire queste funzioni vitali. Lo sviluppo e il rinforzo di queste funzioni organismiche è una parte importante del processo terapeutico. 4. Auto supporto Questo aspetto coinvolge l’aiutare il bambino a costruire una forza interiore attraverso l’espressione del proprio sé. Quando i bambini iniziano a conoscere e definire se stessi attraverso le espressioni di desideri, bisogni, volontà, gusti, idee ed opinioni, migliorano l’auto supporto. Così possiamo offrire al bambino esperienze di fare scelte e di padroneggiare la situazione Per implementare questo processo. Si possono usare molti giochi attività per facilitare l’auto supporto. 5. Espressione emotiva L’auto supporto è un prerequisito per l’espressione delle emozioni bloccate. Il lavoro di espressione emotiva si articolano nell’aiutare il bambino a capire quale emozione sta provando, imparare a conoscere le proprie emozioni, esprimere quelle emozioni bloccate che interferiscono con il nostro benessere e imparare le abilità di esprimere le emozioni, come la rabbia, in modi sicuri ed efficaci. Una varietà di modalità creative, espressive e proiettive possono essere usate per aiutare questo lavoro come i disegni, l’argilla, le marionette, le scene nella sabbiera, l’inventare storie, fare musica e il role play. 6. Lavoro di auto nutrimento Il focus di questo lavoro e di aiutare il bambino a riformulare quei messaggi negativi su di sè che di solito i bambini introiettano quando sono molto piccoli. Stanare queste parti negative di sé e imparare a nutrirle invece di deprecarle è l’essenza di questo potente lavoro. 7. Seguire il processo Di solito i comportamenti inappropriati si risolvono attraverso il lavoro sopra descritto. Ciò nonostante spesso i bambini continuano a utilizzare meccanismi inefficaci di fronteggiamento con l’esito di compiere tentativi infruttuosi di soddisfare i propri bisogni. È importante aiutare il bambino a scoprire sperimentare un nuovo modo di essere nel mondo e ottenere nuovi strumenti più appropriati per soddisfare i propri bisogni e ottenere il supporto dall’ambiente. 8. Seduta finale Questa seduta è importante per dare una chiusura al lavoro svolto insieme in un periodo particolare di tempo. I bambini hanno bisogno di imparare come lasciare andare prima di andare verso un nuovo inizio. I bambini possono solo entrare in contatto con le emozioni e le questioni che sono appropriate al loro livello di sviluppo. A fronte del lavoro svolto potrebbero raggiungere una stabilizzazione e poi in un secondo tempo, esprimere nuovi sintomi o comportamenti che indicano che sono pronti per un lavoro successivo. 9. Lavoro familiare e supporto pedagogico Questa è una parte essenziale della terapia e va svolta periodicamente.terapeuta potrebbe chiedere ai genitori di sperimentarsi con i nuovi comportamenti o a fronte delle suggestioni emerse durante gli incontri per aiutare il processo terapeutico del bambino al di fuori dei confini della stanza del terapeuta. Nota: Il processo terapeutico non è necessariamente lineare. Spesso torniamo indietro e andiamo avanti seguendo ciò che ha senso per il bambino, Per permettergli di sperimentare i propri bisogni. L’obiettivo è di aiutare il bambino a sentirsi più felice nel mondo, a sviluppare un senso del sé e più forte, a imparare come gestire lo stress e a trovare modi appropriati ed efficaci di esprimere le proprie emozioni. Io credo che i bambini arrivino nel mondo con tutte le competenze per garantirsi una salute emotiva. I sintomi e comportamenti che producono l’attenzione dell’adulto spesso sono le evidenze dell’interruzione di queste capacità. Il compito del terapeuta e di supportare la spinta del bambino alla crescita e alla vita e di aiutarlo a tornare sul sentiero di una corretta crescita. Violet Oaklander
Autore: Trade SE 26 feb, 2021
È il giorno prima del decreto che definirà l’Italia intera “zona rossa”: m i reco al mio studio per gli appuntamenti ormai fissati avendo deciso di informare tutti i pazienti che sarebbe stato il nostro ultimo incontro in presenza fino a tempi migliori. Per gli adulti avevo deciso di proporre la prosecuzione del lavoro via Skype, per i bambini di interrompere. Poi arriva il mio primo piccolo paziente, due peluche con se e mi dice “Sara oggi dobbiamo fare una nuova storia”, io rispondo “Ok”. Lui mi dice “Ho già pensato anche ad un titolo, il peluchevirus”. In un attimo penso che non posso lasciare soli questi bambini e mi viene l’idea di sedute online anche per loro… a fine seduta verbalizzo una proposta al mio piccolo paziente. “Senti, se dalla prossima settimana dovessimo vederci con una videochiamata?” Appare entusiasta e ci tiene a dirmi che a casa ha tanti altri pupazzi con cui potremo inventare storie insieme… ha tanti fogli, pennarelli e matite… Parlo subito di quest’idea alla mamma che appare collaborativa e sollevata all’idea che il percorso di suo figlio non dovrà fermarsi per settimane o più. Dopo questi feedback, tra una seduta e l’altra di quella che sarà la mia ultima giornata di lavoro in studio, comincio a riflettere su come poter continuare per qualche tempo il mio lavoro con i bambini online, per poter garantire anche a loro una continuità di servizio, come per gli adulti. Penso “Sono fortunata! Domani mattina ho la mia ora di supervisione per il percorso di formazione che sto completando in Gestalt Play Therapy e potrò condividere idee e dubbi con il mio supervisore, Giandomenico Bagatin”. Quella sera questo pensiero mi aiuta ad affrontare con più serenità l’amarezza della scelta difficile, ma necessaria, di chiudere lo studio. Con Giandomenico mettiamo insieme le idee, emergono possibilità, difficoltà, dubbi… si perché è un’esperienza nuova. Concludo la supervisione pensando che è fattibile, che ci potrebbero essere delle limitazioni ma anche dei vantaggi. Non mi resta altro da fare, provare. Il mio supervisore mi saluta con questa frase “Buona sperimentazione”, si perché si tratta di questo, di sperimentare una modalità alternativa di fare il mio lavoro in una situazione che non avrei mai pensato di vivere, il Covid-19. Ma come il mio maestro Paolo Quattrini insegna citando Sartre, “Non è importante ciò che ci capita, è importante ciò che si fa con ciò che ci capita”. Il giorno successivo vado quindi al mio studio armata di trolley e borsone per portare a casa la maggior parte dei materiali che immagino siano utilizzabili per fare delle videosedute con i bambini. Sì, perché il mio studio è condiviso e, per tutelarmi, decido di lavorare da casa anche io, almeno finché mi sarà possibile. Mi porto la lavagna che di solito uso con i miei bambini, il ciak che usiamo per fare delle storie come fossero film o interviste, i mazzi di carte Dixit, l’inventafavole, le carte delle emozioni, tutte le marionette da dito che possiedo, gli story-cubes, diversi giochi con le faccine delle emozioni, degli strumenti musicali, il prontuario che uso per fare immaginazioni guidate con i bambini e gli adolescenti, le carte per fare il mimo, la plastilina e quello che guardando il mio studio mi sembra possa essere utilizzabile per la psicoterapia online con il bambino. Dalle prime sedute fatte su Skype con i miei piccoli pazienti, comincio ad appuntarmi delle riflessioni che ho il piacere di condividere con voi. LO SVOLGIMENTO DELLA SEDUTA: MODALITÀ E STRUMENTI Un aspetto fondamentale è stata la collaborazione dei genitori alla preparazione della videoseduta : dall’ acquisto/recupero di tutti i materiali possibili per lavorare con il bambino (matite, pennarelli, fogli, plastilina o simili), all’organizzazione della stanza del bambino (disporre i materiali raggruppandoli un po’ così che siano di facile reperibilità durante la seduta), alla collocazione del supporto tecnologico utilizzato per permettermi di vedere il bambino ma anche il piano di lavoro su avremo fatto le attività, quindi ad esempio poter vedere come disegnava, come utilizzava i personaggi etc. Un padre ha addirittura montato il PC su una mensola vicino alla scrivania, ad un’altezza ottimale per permettermi di vedere la sua bambina e la scrivania quasi intera. A TUTTI I GENITORI VA IL MIO ENORME GRAZIE! Le sedute si svolgono in modo simile a quelle in studio: come il genitore accompagna il bambino alla seduta per la sessione online effettuano la chiamata insieme, ci diamo il buongiorno e poi restiamo da soli per fare il nostro lavoro. Quando avremo concluso il bambino andrà a chiamarlo, così che prenderemo il prossimo appuntamento e ci saluteremo tutti insieme. Nella seduta parliamo di emozioni, usiamo il disegno o la plastilina per rappresentarle, dove disponibili strumenti musicali per esprimerle (solitamente i bambini hanno solo il flauto o una piccola tastiera), scegliamo pupazzi o personaggi per raccontare storie e facciamo esperienze immaginative. Un aspetto che ho sentito come importante fin dalla prima seduta è stato spiegare ai bambini la questione dello sguardo: a seconda del supporto tecnologico utilizzato poteva accadere che il bambino vedesse che non lo guardavo negli occhi. “Forse ti sembrerà che non ti guardo negli occhi…è perché ho lo sguardo sullo schermo per vederti e la mia telecamera è un po’ più sopra. Quindi se guardo l’occhiello di questa non vedo te” facendo qualche prova a vicenda e ridendoci su insieme… PRIVACY Un aspetto di possibile difficoltà su cui mi sono interrogata riguarda il fatto che i bambini sono nella loro camerina e sanno che in casa ci sono i genitori (anche perché spesso sentiamo le loro voci dalle altre stanze). Quindi l’espressione delle emozioni, nello specifico della rabbia, avrebbe potuto essere inibita. Questo soprattutto per quanto riguarda l’utilizzo della voce e del corpo per esprimerla. Ho parlato con i genitori insieme al bambino nella prima seduta per avvisare che per esempio avrebbero potuto sentire delle urla ma che era normale, “stavamo solo cercando di esprimere un po’ di emozioni” (qualche genitore tra l’altro mi dice che lo sa, perché quando aspetta il bambino in sala d’attesa lo sente). Il disegno, almeno nella prima seduta, è stato lo strumento di elezione , anche perché il materiale per realizzarlo era disponibile in tutte le case in tempo di Covid-19. Nel lavorare con il disegno mi sono accorta che, nonostante l’impegno messo dai genitori per prepararci il setting, non sempre riuscivo a vedere cosa i bambini disegnavano mentre lo disegnavano. Questo soprattutto se utilizzavano le matite. Per non limitare la libertà di scelta mi sono concentrata sul come lo disegnavano e ogni tanto mi facevo avvicinare il foglio per vedere cosa disegnavano… non è stato troppo complicato, anche perché i bambini ci tenevano a vedere che effetto mi faceva quello che vedevo e spesso da soli, completato un elemento del disegno, mi avvicinavano il foglio alla telecamera per mostrarmelo. È stato comunque possibile fin dalla prima seduta utilizzare altri strumenti a disposizione del bambino, dal das (o simili) per dare forma alle emozioni, ai pupazzi o le LOL o i PETS per creare scene sul piano di lavoro condiviso. Ho introdotto l’utilizzo del timer per far emergere preoccupazioni e lamentele. Ho utilizzato le carte Dixit per lavorare sulle polarità o per inventare storie. Dalla seconda seduta è stato possibile lavorare con la creazione-rappresentazione di scene in modo più simile a come faccio in studio per l’attrezzatura che anche i bambini stessi hanno proposto di usare, ad esempio un bambino mi ha detto: “Sara ho la sabbia cinetica, non è uguale alla tua ma ci va bene lo stesso!” Con qualunque strumento utilizzato è stato possibile mantenere la sequenza in quattro parti del lavoro delle sedute in presenza proposta da Violet Oaklander: esperienza immaginativa – espressione sensoriale – articolazione narrativo metaforica – applicazione alla vita reale (dove possibile). Le attività che più ne hanno risentito sono state quelle di manipolazione perché pochi bambini avevano a disposizione la plastilina o simili. Ma questo per il momento del Covid19, se i negozi di giocattoli fossero stati aperti non ci sarebbero stati problemi! e il giocare insieme, più difficile da fare a distanza anche se la fantasia dei bambini qui è venuta in grande aiuto e qualche idea la abbiamo trovata! Un punto a cui sto dedicando particolare attenzione è il coinvolgimento dei genitori nel processo delle sedute online : ho chiesto ai bambini se gli andava di chiamare mamma, babbo o entrambi 5 minuti prima della fine della seduta per raccontare qualcosa di quello che avevamo fatto insieme. Dopo le prime sedute ho ritenuto opportuno introdurre anche sedute con presenza iniziale di uno o entrambi i genitori per suggerirgli come comportarsi in questo difficile periodo per sostenere i loro bambini. Soprattutto per quanto riguarda l’organizzazione della loro giornata (sperimentazione ancora da introdurre dalle prossime sedute). LE EMOZIONI EMERSE Le emozioni emerse alla prima seduta sono state la tristezza per la quarantena “perché non si può uscire, non c’è scuola, non si può giocare con gli amici” e la felicità del rivederci in questo momento che siamo tutti a casa. Nelle storie con i pupazzi e/o i disegni fatti nella prima seduta dopo un’esperienza immaginativa di “viaggio nel tempo” emerge prevalentemente la paura per qualcosa di pericoloso che minaccia un luogo: da un mostro che distrugge con il fuoco i palazzi di una città ormai deserta, per i bambini che ambientano le storie nel futuro, a carnivori feroci che minacciano gli animali della foresta nella preistoria, per i bambini che la ambientano nel passato. Nella seconda seduta comincia ad emergere più chiaramente la rabbia, ad esempio per le persone che non rispettano le regole, per le occasioni che saltano a causa del Covid-19 (come i compleanni), per il sole fuori quando non si può uscire, per fratelli o sorelle più piccoli che disturbano di continuo gli spazi dei più grandi. Emerge il problema della privacy che neanche i bambini in tempo di Coronavirus riescono a conservare nella loro quotidianità a casa, fatta eccezione per le nostre sedute dove, fino ad ora, nessuno ci ha mai disturbato, mostrando una profonda collaborazione e un profondo rispetto da parte della famiglia intera per il lavoro che io e il bambino facciamo. Tra le preoccupazioni che riguardano la pandemia ne emergono di specifiche come quella della pericolosità di questo virus, della difficoltà a salvarsi se ti prende e dell’imprevedibilità riguardo a chi infetterà . Emergono poi altre preoccupazioni legate alla situazione creata dalla quarantena per il Coronavirus.Sembra che i bambini stiano cominciando a percepire che la situazione sarà molto più lunga di quello che era stato detto loro, che immaginavano di tornare a scuola il 6 Aprile 2020 e riprendere la loro vita di sempre. Ho da subito lavorato sulle polarità proponendo di creare o disegnare qualcosa per rappresentare la tristezza, la paura o la rabbia (a seconda dell’emozione di partenza) e qualcosa per rappresentare la felicità (o un’altra emozione con valenza positiva): tra le cose positive emergono attività fatte con i genitori ma anche il potersi prendere tempi più lenti e il sentirsi riposati. Molti dei bambini che vedo normalmente hanno giornate piene di impegni e in quarantena stanno scoprendo il piacere di rispettare i ritmi del proprio corpo e i propri desideri. QUALCHE CENNO SULLA SINTOMATOLOGIA Ho riscontrato che i bambini che erano giunti in terapia da me per problematiche riguardanti l’ansia provano molta meno ansia per il possibile contagio da coronavirus in questo momento di quarantena rispetto a quella che avevo riscontrato nell’ultima seduta fatta in presenza, quando il Covid-19 era appena agli inizi in Italia, limitato alla zona della Lombardia, e le scuole in Toscana erano ancora aperte: mi raccontavano quello che sapevano e mi dicevano tutto quello che facevano per non prendere il virus (ad esempio l’uso del gel per le mani). Adesso la loro attenzione sembra più spostata sul tempo perso a scuola, anche perché per molti di loro ancora non sono state attivate le lezioni online e la scuola è chiusa da circa 20 giorni. Diversi dei bambini che vedo frequentano la classe quinta della scuola primaria e dei sintomi ansiosi rispetto al passaggio alla scuola secondaria di primo grado erano già emersi con l’arrivo delle pagelle, un mese prima dell’arrivo del Coronavirus: in qualche caso la preoccupazione in figura adesso è il passaggio alla scuola secondaria di primo grado, non più il contagio da Covid-19. Nei bambini che erano arrivati in terapia per problematiche riguardanti paure e ossessioni, invece, più i giorni stanno passando, più si alimentano le preoccupazioni del contagio. Emergono anche paure e fantasie non realistiche su come questo potrebbe avvenire (ad esempio, il virus potrebbe attraversare le finestre ed entrare in tutte le case). A prescindere dai sintomi per cui i bambini erano arrivati da me in terapia, tutti condividono l’esperienza di momenti di tristezza e/o rabbia, emozioni su cui abbiamo lavorato in tutte le sedute fatte fino ad ora.
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Il tirocinio nella scuola per me è stata un’esperienza indimenticabile. E’ stato l’inizio di un lungo viaggio e di un percorso di crescita che mi ha portata a scoprire il meraviglioso mondo della Gestalt.
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Aspettare con ansia il momento di entrare a tirocinio. Per imparare, crescere, soffrire. Innamorarsi del mestiere, della professione. Semplicemente imparare ad amare.
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